Caldaia Hermann Saunier Duval non si accende, soluzioni al problema
La vostra caldaia Hermann Saunier Duval non si accende e siete nel panico senza più riscaldamento ed acqua calda? Niente paura, i nostri esperti dell’assistenza caldaie Hermann Saunier Duval di Roma, Powergas, ci spiegano come evitare di incorrere in queste spiacevoli, ma normalissime situazioni.
Caldaia non si accende, qual è la causa?
Tutte le macchine possono avere un intoppo e non funzionare più: se ciò è vero con l’automobile, è altresì palese per gli impianti termoidraulici. Le cause possono essere molteplici, dovute non solo alla normale usura di un componente, ma anche a particolari condizioni che possono verificarsi in qualunque momento.
In linea generale, prima di allarmarsi, è bene verificare che non manchi la corrente elettrica: in questo modo si sa con certezza se il problema dipende da una normale interruzione dell’energia elettrica oppure si tratta di un danno alla macchina. Se la causa non è da imputare all’elettricità, allora la caldaia non si accende per uno dei seguenti motivi:
- condotti di scarico ostruiti
- mancanza o scarsa pressione del gas
- bassa pressione idraulica
- problemi al bruciatore, che può essere usurato, guasto o rotto
- problemi al fusibile, che può essere usurato, guasto o rotto
- problemi alla scheda madre, che può essere guasta, rotto o usurata
- difetto o scollegamento della sonda
- temperatura della caldaia troppo alta o troppo bassa.
È bene ricordare una regolare manutenzione della caldaia può prevenire molti di questi problemi, in quanto un tecnico esperto sa individuare eventuali componenti da aggiustare, pulire o sostituire prima che si rompano del tutto e provochino l’arresto della caldaia.
Come comportarsi quando la caldaia si spegne?
Se la caldaia si spegne e non dà segni di vita, allora il problema è serio e, così come buon senso suggerisce, è bene evitare il fai da te e chiamare un tecnico competente, possibilmente certificato dalla casa madre della vostra caldaia. Affidarsi ad un tecnico non qualificato è sempre un rischio: ne vale davvero la pena?