L’Italia che invecchia: il ruolo delle case famiglia per anziani
Negli ultimi decenni l’Italia ha vissuto un cambiamento demografico significativo, caratterizzato principalmente dall’invecchiamento della popolazione. Entro il 2050 si stima che la quota della popolazione degli over 65 tenderà a raddoppiare rispetto alla situazione attuale. Questo trend è il risultato di due fattori principali: il calo delle nascite e l’allungamento dell’aspettativa di vita.
- Calo delle nascite: In Italia si fanno sempre meno figli. Negli ultimi decenni, il tasso di natalità è diminuito drasticamente, e molte coppie scelgono di avere meno figli o di posticipare la maternità e la paternità. Questo ha portato a una ridistribuzione demografica ed a una sostanziale riduzione della quota popolazione giovanile
- Aumento dell’aspettativa di vita: D’altra parte, grazie ai progressi medici e alle migliori condizioni di vita, l’aspettativa di vita è aumentata. Le persone vivono più a lungo e questo porta a una popolazione composta da un maggior numero di anziani rispetto ai giovani.
Non si tratta di una mera osservazione statistica: l’invecchiamento demografico comporta infatti diverse sfide. In particolare ci si può attendere che questa tendenza accresca in maniera considerevole la spesa sanitaria, poiché le persone anziane richiedono cure mediche più frequenti e intensive.
Pone ovviamente anche delle sfide strutturali perché le strutture socio-assistenziali e sanitarie attualmente presenti non sono sufficienti e dimensionate per far fronte alla domanda prevista nel futuro. La creazione di ospedali, case di cura, e case di riposo richiedono un grosso investimento da parte dello Stato Italiano e le risorse potrebbero non essere sufficienti rispetto alle necessità stimate.
L’ovvia conseguenza è che in futuro molti anziani potrebbero trovarsi nella situazione di non poter accedere all’assistenza ed alle cure necessarie. Per affrontare a questi problemi l’Italia ha scelto di favorire l’iniziativa privata. Tramite specifici interventi normativi ha creato l’opportunità ai privati di creare delle strutture chiamate “case famiglia per anziani”. Di seguito cerchiamo di fare luce sul funzionamento di queste strutture e di come si collocano rispetto a ciò che è già presente sul territorio.
Cosa sono le case famiglia per anziani
Le case famiglia per anziani sono strutture residenziali di piccole dimensioni, pensate per accogliere persone anziane che necessitano di assistenza quotidiana, ma che non richiedono cure mediche intensive. Si tratta di anziani che vivono in uno stato di completa o parziale autosufficienza. A differenza delle case di riposo o delle RSA, le case famiglia si caratterizzano per un numero contenuto di ospiti (da 4 a 6 persone) e per la vita in un ambiente più familiare e meno istituzionale.
L’obiettivo di queste strutture è offrire agli anziani una casa accogliente e confortevole, dove possano sentirsi a proprio agio, mantenendo il più possibile una sensazione di “normalità” e vicinanza affettiva. Gli anziani sono coinvolti nelle attività quotidiane, come i pasti e i momenti ricreativi, permettendo loro di mantenere una certa autonomia e un senso di appartenenza. Questo modello si pone come alternativa alle strutture più grandi e complesse, ponendo al centro la qualità della vita e il benessere emotivo degli ospiti.
Funzionamento delle case famiglia per anziani autosufficienti
L’idea alla base di queste strutture è quella di fornire una soluzione a misura di persona. Ogni casa famiglia deve essere dotata di personale qualificato come operatori socio-sanitari e assistenti, che offrono supporto continuo agli ospiti, assicurandosi che tutte le loro esigenze siano soddisfatte. La gestione è tipicamente privata, ma non si escludono collaborazioni con enti pubblici locali.
La struttura deve offrire una assistenza di base (supporto per le attività quotidiane, come l’igiene personale, la somministrazione di farmaci e il controllo della salute generale) ad una tipologia di anziani che non richiede cure intensive, o patologie particolarmente invalidanti.
Una parte importante dell’attività è legata ad iniziative che promuovono l’interazione e la socializzazione, come piccoli laboratori, giochi di gruppo e gite organizzate. Questo contribuisce a creare una atmosfera calorosa e famigliare, senza far sentire l’ospite come se fosse inserito in un ambiente medico o ospedaliero. L’obiettivo è trasmettere un senso di tranquillità e sicurezza all’anziano, e fare in modo che si senta parte di una piccola comunità. Ovviamente sono consentite le visite da parte di famigliari e parenti, al fine di incentivare e mantenere vivi i legami affettivi.
La dimensione contenuta delle case famiglia per anziani consente anche una maggiore personalizzazione del supporto offerto. Questo permette di sviluppare un rapporto continuativo tra gli ospiti e lo staff che si occupa di loro.
Vantaggi delle Case Famiglia per Anziani
Le case famiglia per anziani presentano diversi vantaggi, sia per gli ospiti che per le loro famiglie.
Il primo vantaggio è insito nel nome: si crea un senso di appartenenza ad una piccola comunità che è quasi come una famiglia, sia per le dinamiche che per l ‘atmosfera in cui si trascorrono le giornate. Gli anziani, vivendo in piccoli gruppi, instaurano relazioni più strette tra di loro e con lo staff. Questo riduce il rischio di isolamento che spesso vivono anziani rimasti soli.
Il secondo vantaggio è di natura economica. La case famiglia, se paragonate con case di cura e RSA, sono molto più economiche, perché il modello organizzativo è più semplice e le necessità degli ospiti sono più basiche, perché sostanzialmente autosufficienti.
Il terzo vantaggio è la qualità del servizio di assistenza. Le dimensioni contenute di queste strutture favoriscono l’interazione con lo staff, aumentando la qualità della vita degli ospiti, che possono esser seguiti con attenzione umanità.
L’ultimo, ma non meno importante vantaggio, è legato alla tranquillità dei famigliari. Sapere che il proprio caro è seguito in un contesto più vicino all’ambiente domestico li rasserena e li mantiene in contatto. La scelta di trasferire una persona cara presso una struttura socio assistenziale può rappresentare un momento problematico, ma si tratta di una decisione consapevole che nasce dalla necessità di fare fronte alle necessità di una persona anziana che così può ricevere attenzioni continue.
Cercare di offrire un’assistenza presso l’abitazione, a tratti, può diventare troppo gravoso o difficilmente compatibile con eventuali impegni di lavoro. Questa soluzione finisce per accontentare tutti.